Noto anche come “bonus depuratore”, il bonus acqua potabile è un’agevolazione che prevede un credito d’imposta pari al 50% per acquistare e installare sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare, così da migliorare la qualità dell’acqua dei rubinetti, incentivando in tal modo famiglie ed imprese a bere l’acqua del rubinetto, riducendo così in maniera notevole il consumo di contenitori in plastica.
Il contributo è gestito dall’Agenzia delle Entrate e viene monitorato da Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.
Inizialmente, tale agevolazione era prevista soltanto per il biennio 2021-2022, ma poi, la Legge di Bilancio 2022, l’ha prorogata.
Ad oggi, quindi, la misura va a coprire le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023. Per le spese sostenute nel corso del 2023, la domanda andrà presentata dall’1 al 28 febbraio 2024.
In questo articolo andremo a vedere nel dettaglio cosa rientra nel bonus acqua potabile, chi ne può fare richiesta, come funziona e quanto spetta.
Il bonus acqua potabile è una agevolazione pensata per coloro che vogliono migliorare la qualità dell’acqua emessa dal sistema idrico di casa o del proprio locale commerciale.
Di fatto, consiste in un credito d’imposta del 50% per le spese effettuate per acquistare e installare sistemi di filtraggio dell’acqua di nuova generazione, atti a filtrare, mineralizzare, raffreddare e addizionare di anidride carbonica alimentare l’acqua erogata dall’acquedotto cittadino.
Il bonus acqua potabile è stato introdotto dalla legge n. 178/2020 e, inizialmente, riguardava solo gli anni 2021 e 2022. Dopodiché, la Legge di Bilancio 2022 ha prorogato tale bonus.
L’agevolazione bonus acqua potabile può essere richiesta per l’acquisto o l’installazione di sistemi usati per:
filtraggio
mineralizzazione
raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare
Il bonus acqua potabile 2023 copre le spese sostenute per acquistare e installare sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290 al fine di migliorare la qualità delle acque erogate dagli acquedotti e poterle consumare con tranquillità.
Il credito d’imposta per migliorare la qualità dell’acqua erogata dagli acquedotti, così da renderla idonea per il consumo umano attraverso l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento ed eventuale addizione di anidride carbonica alimentare E290, può essere richiesto dai seguenti soggetti:
persone fisiche
esercenti attività d’impresa, arti e professioni
enti religiosi civilmente riconosciuti
enti non commerciali, inclusi gli enti del Terzo settore
La domanda va presentata l’anno successivo (entro il periodo 1 – 28 febbraio) da quello in cui è stato effettuato l’acquisto.
Non sono richiesti limiti ISEE.
Ad ogni modo, i soggetti sopraelencati devono essere titolari del diritto di proprietà (o di altro diritto reale), nonché di diritti personali di godimento su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o su singole unità immobiliari.
Il credito d’imposta del bonus acqua potabile corrisponde al 50% delle spese sostenute, fino ad un ammontare massimo di:
1.000 euro per ogni unità immobiliare, nel caso di persone fisiche non esercenti attività economiche
5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali
Ad ogni modo, occorre anche tener presenti le risorse messe a disposizione e degli importi per i quali gli aspiranti beneficiari hanno fatto richiesta.
La richiesta va inviata all’Agenzia delle Entrate tramite apposita comunicazione in via telematica.
Dopo aver fatto accesso all’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, occorre poi entrare nelle seguenti sezioni:
“Servizi”
“Agevolazioni”
“Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile”
Tra i vari dati da inserire nel modello di comunicazione per fare domanda bisogna specificare l’importo delle spese sostenute, allegandone prova formale tramite relativa documentazione, ovvero, fattura elettronica o documento commerciale in cui venga riportato il codice fiscale del soggetto richiedente.
Nel giro di 10 giorni dalla data dell’invio della richiesta, il sistema invia una ricevuta attestante la presa in carico o lo scarto, specificandone i motivi.
La domanda per poter richiedere il bonus acqua potabile va inviata telematicamente all’AdE nel mese di febbraio (dall’1° febbraio al 28) dell’anno successivo a quello in cui le spese sono state sostenute.
In pratica, per le spese sostenute durante l’anno in corso (2023), si potrà presentare domanda tra il 1° e il 28 febbraio 2024.
Affinché la richiesta del bonus acqua potabile vada a buon fine, è fondamentale che il pagamento sia stato effettuato a mezzo di sistemi tracciabili, e quindi: bonifico bancario, bonifico postale o pagamenti elettronici. Mai i contanti.
Coloro che hanno diritto a beneficiare del bonus acqua potabile, possono spenderlo in compensazione tramite F24 (codice tributo 6975) o, nel caso di persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno della spesa e agli anni a seguire, fino al completo utilizzo dell’incentivo.
Il bonus acqua potabile 2023 è un’occasione imperdibile per migliorare la qualità dell’acqua di casa tua e risparmiare un sacco di soldi quando fai la spesa per non dover più comprare decine di bottiglie d’acqua. Approfitta quindi di questa importante agevolazione e chiama ML ACQUE PIACENZA, una delle più importanti aziende nel settore della depurazione dell’acqua ad uso domestico. I nostri esperti verranno a fare un sopralluogo e ti sapranno consigliare la soluzione migliore per rispondere alle tue esigenze.
Leggi quali sono le risposte alle domande più frequenti.
I fattori da considerare sono tanti e vari. Tra i principali, lo spazio fisico a disposizione, la potenza del depuratore stesso, il tipo di filtrazione, l'acqua desiderata (liscia, gasata, fredda...) e il numero dei componenti del nucleo famigliare.
È un'acqua pura e di qualità. Possiede tali caratteristiche perché è stata sottoposta al processo di osmosi, che ha permesso l'eliminazione di cloro, eccessi di calcio, sali, nitrati ed altre eventuali sostanze aggiuntive potenzialmente dannose
Sono i due metodi di purificazione delle acque più comuni. La microfiltrazione trattiene i microrganismi nocivi senza alterare i sali minerali. L'osmosi, invece, agisce come separatore molecolare trattenendo ciò che non riconosce come “molecola d'acqua”
È un dispositivo che si applica attorno ai tubi dell’acqua e che, inviando impulsi elettrici e nessun tipo di agente chimico, va a neutralizzare le particelle solide prodotte dal calcare.
Un sistema ecologico che non altera il sapore dell'acqua
Ad ogni richiesta di erogazione, l'acqua passa attraverso un sistema di filtri. Il processo della microfiltrazione permette così di eliminare ogni traccia residua di cloro ed qualsiasi altra eventuale particella solida potenzialmente dannosa
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