L’acqua è un elemento indispensabile per il nostro organismo. Da sempre ci sentiamo ripetere che bisogna bere almeno 1,5-2 litri di acqua ogni giorno. Ma qual è l’acqua migliore da bere? Quella in bottiglia oppure quella che scende dal rubinetto? A tal proposito, la confusione e i dubbi sono tanti. In questo articolo vi aiuteremo a fare chiarezza sulla questione. Andremo infatti a vedere i pro e i contro dell’una o dell’altra scelta e arriveremo insieme a capire qual è l’acqua migliore da bere, tra quella che sgorga dal rubinetto o quella in vendita al supermercato.
In Italia, l’acqua del rubinetto è potabile. Dai dati di uno studio dell’IRSA (l’Istituto di Ricerca Sulle Acque, deputato al controllo della qualità dell’acqua), l’Italia si aggiudicherebbe il 5° posto in Europa per quanto concerne la qualità dell’acqua di acquedotto.
Ben l’85% dell’acqua che scende dai nostri rubinetti di casa proviene da fonti sorgive; la restante percentuale è costituita da acqua di falde superficiali.
L’acqua che scorre nell’acquedotto è sicura perché, secondo quanto previsto dal decreto legislativo n. 31/2001, viene sottoposta a controlli periodici e regolari.
L’acqua del rubinetto ha numerosi vantaggi.
Sicurezza. L’acqua sorgiva dei nostri acquedotti viene controllata rigorosamente con cadenza periodica dalle Asl
Comoda. È sempre disponibile, basta semplicemente aprire il rubinetto
Economica. Il prezzo dell’acqua del rubinetto è di gran lunga inferiore rispetto al costo dell’acqua in bottiglia. Basti solo pensare al fatto che non deve essere trasportata dal luogo di produzione/imbottigliamento a quello di vendita
Ecologica. L’acqua del rubinetto non viene imbottigliata in bottiglie di plastica e non occorre recarsi al supermercato per acquistarla. Inoltre, non deve percorrere lunghi tragitti dal luogo di produzione/imbottigliamento a quello di vendita
Buona a livello qualitativo. Spesso, l’acqua del rubinetto è di ottima qualità perché contiene meno nitrati, nitriti e solfati rispetto a quella venduta in bottiglia
Dal canto suo, invece, l’acqua in bottiglia ha parecchi “contro”.
Non sempre è così tanto salutare: potrebbe contenere molti più contaminanti rispetto all’acqua del rubinetto, in quanto la legge tollera limiti più alti di elementi dannosi per la salute, come solfati, nitrati, nitriti, arsenico, etc…
Costa di più
È scomoda da trasportare e ingombrante
Non è green perché si basa su un sistema che ha un forte impatto ambientale per via dell’inquinamento creato durante il trasporto (inquinamento atmosferico e consumo di carburante)
È acqua “ferma” e, pertanto, se non ben conservata, potrebbe presentare alterazioni di carattere microbiologico
Nella maggior parte dei casi, l’acqua confezionata è contenuta in bottiglie di plastica, un materiale assai dannoso su più fronti.
In genere, le bottiglie di acqua minerale sono imbottigliate in PET, un materiale non biodegradabile, che la natura impiega quasi 1000 anni per disintegrare! La plastica delle bottiglie è responsabile dell’inquinamento dei nostri mari e dell’introduzione della plastica nella catena alimentare. È stato stimato che meno del 40% delle bottiglie di plastica di acqua minerale viene riciclata. Tra l’altro, è bene ricordare che lo stesso riciclo implica un certo dispendio energetico e un certo impatto ambientale.
Inoltre, l’acqua delle bottiglie di plastica può essere pericolosa anche per la nostra salute. Se esposte per un tempo prolungato al sole o a temperature elevate (cosa assai frequente durante i mesi estivi), la plastica delle bottiglie (PET) può rilasciare sostanze chimiche nocive. In particolare, si tratta di:
Bisfenolo A (BPA) : riconosciuta come sostanza che provoca problemi cardiovascolari, disturbi ormonali e diabete
Antimonio, classificato come agente cancerogeno dall’IARC (International Agency for Research on Cancer)
In molte città italiane, l’acqua del rubinetto è di buona qualità. Tuttavia, non è esente da alcuni svantaggi: la presenza del cloro in primis. Il cloro garantisce la potabilità dell’acqua ma, in dosi eccessive, va a modificare il sapore dell’acqua stessa, rendendola poco gradevole.
Inoltre, il cloro aggiunto nell’acqua si combina coi minerali presenti nell’acqua creando così dei sotto-prodotti del cloro, i cosiddetti “trialometani”, che scatenano la produzione di radicali liberi all’interno del corpo.
Ed ancora, a seconda del punto di prelievo e del comune in cui viene trattata, l’acqua del rubinetto può contenere elementi chimici dannosi.
Esistono tanti modi per depurare l’acqua del rubinetto.
Anzitutto, ci sono vari tipi di depuratori per acqua domestica. Ad esempio, i depuratori a microfiltrazione sono sistemi di filtraggio in grado di eliminare il 99% degli agenti patogeni presenti nell’acqua.
Gli addolcitori a scambio ionico sono utili per rendere l’acqua “meno dura” rendendola “più dolce”.
Numerose sono poi le apparecchiature che svolgono un effetto assorbente grazie al carbone (il minerale oppure di tipo vegetale).
Ci sono poi i sistemi ad osmosi inversa, attravero i quali è possibile rimuovere il 99,9% di batteri, agenti chimici e altri elementi indesiderati.
Ricordiamo inoltre i sistemi di filtrazione verticali: apparecchiature chiuse che contengono filtri a base di carbone attivo e una piccola lampada a UV che migliora la qualità dell’acqua dal punto di vista microbiologico.
A questo punto, avrai ormai ben capito che bere acqua del rubinetto è molto conveniente perché ha numerosi vantaggi. Inoltre, avrai visto che esistono vari metodi per migliorare l’acqua del rubinetto. Per scegliere il sistema da adottare in casa propria è fondamentale conoscere le caratteristiche dell’acqua per scegliere la tecnica più adatta alle proprie esigenze.
Leggi quali sono le risposte alle domande più frequenti.
I fattori da considerare sono tanti e vari. Tra i principali, lo spazio fisico a disposizione, la potenza del depuratore stesso, il tipo di filtrazione, l'acqua desiderata (liscia, gasata, fredda...) e il numero dei componenti del nucleo famigliare.
È un'acqua pura e di qualità. Possiede tali caratteristiche perché è stata sottoposta al processo di osmosi, che ha permesso l'eliminazione di cloro, eccessi di calcio, sali, nitrati ed altre eventuali sostanze aggiuntive potenzialmente dannose
Sono i due metodi di purificazione delle acque più comuni. La microfiltrazione trattiene i microrganismi nocivi senza alterare i sali minerali. L'osmosi, invece, agisce come separatore molecolare trattenendo ciò che non riconosce come “molecola d'acqua”
È un dispositivo che si applica attorno ai tubi dell’acqua e che, inviando impulsi elettrici e nessun tipo di agente chimico, va a neutralizzare le particelle solide prodotte dal calcare.
Un sistema ecologico che non altera il sapore dell'acqua
Ad ogni richiesta di erogazione, l'acqua passa attraverso un sistema di filtri. Il processo della microfiltrazione permette così di eliminare ogni traccia residua di cloro ed qualsiasi altra eventuale particella solida potenzialmente dannosa
ML ACQUE PIACENZA è una delle più importanti aziende nel settore della depurazione dell’acqua ad uso domestico. Alla ricerca continua di prodotti e soluzioni affidabili e all’avanguardia